Come ti trasformo
lo Chef in Designer (Intervista a Paolo Barichella fondatore di Food
Design) Quando pensiamo allo Chef e all’Industrial
Designer ci immaginiamo due professionisti molto differenti tra loro.
Paolo Barichella ci dimostra come il metodo di uno può arricchire
l’altro.
Come le è venuta in mente questa idea? Unendo la passione per la buona cucina a quella
per la chimica e la tecnologia applicate all’esperienza di 14
anni in Design e comunicazione a buoni livelli.
Cosa intende per Architettura alimentare? Per architettura alimentare intendo una portata
alimentare nella quale si sia applicata la metodologia propria della
cultura di progetto per determinarne la realizzazione.
Come può uno Chef diventare un Designer? In parte, senza saperlo lo è già.
Grazie all’attività di Food Design, ho avuto occasione
di vedere grandi Chef al lavoro e mi sono reso conto che pur senza
parlarsi i settori della Cucina e del Design hanno percorso in questi
anni binari paralleli.
Le differenze che intercorrono tra Chef e Designer sono principalmente
2 una stilistica, l’altra di approccio al mercato.
E’ noto come il passaggio dalla posizione di Artista a Designer
dipenda dal rapporto di riproducibilità di un’opera.
Questo concetto è stato da anni metabolizzato dai Designer,
mentre dagli Chef invece ancora no.
Gli Chef sono abituati a lavorare in un solo ristorante e a condividere
il risultato della propria ricerca solo con pochi illuminati clienti
che apprezzano la loro opera.
La mia idea è stata quella di trasformare uno Chef in un Designer
portando i risultati della sua ricerca in produzione in modo che anche
masse più allargate potessero fruire dei benefici di questa
ricerca.
Come si concretizza la cosa? Se paragoniamo un ristorante ad uno Show Room
ci rendiamo conto che mentre in uno si propongono piatti comuni ma
anonimi nell’altro si distribuiscono pezzi griffati da designer.
La mia idea tramite Food Design è stata quella di “trasformare”
i ristoranti in Show Room inserendo nelle loro proposte la carta di
Food Design con i piatti griffati dai grandi Chef.
Può farci il nome di qualche Chef diventato Designer? Certamente, tra i nomi che figurano in Food Design,
attualmente vi sono Fabio Tacchella, esponente di spicco della Cucina
Italiana e Roberto Carcangiu, con il quale oltre al rapporto di lavoro
è nata anche una sincera amicizia.
Come pensa di promuovere la cosa? Per migliorare la ricerca abbiamo in mente dei
workshop sponsorizzati in cui creiamo una simbiosi tra Chef e Designer.
In questo modo siamo certi che uno porti preziose informazioni all’altro.
I vantaggi per il mercato sono immaginabili.
Sempre con questi sponsor, in alcuni locali tramite Happening di Live
Design in cui il pubblico partecipa attivamente alla cosa, Chef, Designer
e pubblico si incontrano per scambiarsi idee. In questi Happening,
Chef e Designer creano dal vivo le loro opere davanti al pubblico
e su richiesta del pubblico stesso.
Altre forme di comunicazione sono quelle classiche a mezzo stampa
e pubblicità, partnership con Associazioni di settore e Sponsorship.
Quando potremo trovare un locale/show room? Molto presto. In occasione del Salone del Mobile
di Milano 2005, in partnership con Grandesign presenteremo la prima
collezione di articoli di Food Design. Linee di design per il cibo
e design con il cibo. Un happening da non mancare in cui sarà
possibile incontrare gli Chef e i Designer di Food Design e lo staff
di Grandesign
Dove sta il business? Il business sta nella commercializzazione dei
un prodotti tramite questi locali/show-room distribuiti capillarmente
sul territorio, i quali acquistano la collezione o alcuni dei prodotti.
Una seconda fonte di reddito sono gli eventi.
Quali sono i prodotti? Tra le linee che stiamo presentando sul mercato
vi sono, articoli per il catering, banqueting, tavola e degustazione.
Collezioni di Finger Food e utensili commestibili orientate a locali
trend e happy hour
Gli Chef e i Designer cosa ci guadagnano in tutto ciò? Oltre all'osmotico scambio di esperienze, come
consuetudine per tutti i prodotti di Design per aziende che producono,
royalties sul fatturato e immagine.