Una disciplina complessa basata sulla cultura di progetto che studia
come risolvere le esigenze della collettività attraverso lo sviluppo
di interfacce.
La forma è solo l'ultima parte del percorso progettuale che
porta alla nascita di un prodotto di Design, la punta di un enorme
iceberg sommerso del quale molti ignorano o non vogliono vedere il
sommerso...
Si fa del Design quando si rende replicabile e riproducibile una forma
d'arte attraverso lo stile
Tutto ciò che è Design rimane nella storia e nei cataloghi
delle aziende per decenni, tutto il resto è moda, acqua che
passa sotto i ponti...
Il Design è nel DNA dei popoli e da quando l'uomo ha iniziato
a produrre oggetti che soddisfavano delle esigenze pur senza rendersene
conto ne ha prodotto.
Il Design che risponde alla cultura di progetto nasce con il Bauhaus
e segue la sua evoluzione con i grandi maestri del dopoguerra occupandosi
di problematiche cha spaziavano dal cucchiaio alla città.
Un professionista capace di dare forma ad un'esigenza
Il modo in cui un oggetto occupa lo spazio o una porzione di esso
E' il concetto di campo; esattamente la porzione di spazio assegnata
in cui operare la composizione degli elementi secondo una logica progettuale.
La composizione è il modo di disporre gli oggetti nel campo
secondo delle regole (appunto compositive)
Molte... Prima su tutte vi è l'ergonomia, la scienza che studia
il rapporto tra l'essere umano e gli strumenti e oggetti creati per
soddifare le sue necessità. Subito dopo vi è il grado
di rispondenza alle richieste. Un progetto di Design è centrato
quanto più risponde al Brief che era stato inizialmente comunicato
al designer in sede di assegnazione del lavoro.
La rispondenza a parametri entro i quali il progetto si è sviluppato
determina il successo di un prodotto e la sua capacità di soddisfare
le esigenze del mercato che lo aveva richiesto.
L'unico percorso alternativo è quello di creare l'esigenza.
Il Design spesso nasce e si esprime in un oggetto per mezzo di concetti
(concept design) tramite comunicazione di sensazioni ed emozioni quali
ad esempio: sarcasmo, provocazione, suggestione, shock, ecc..., tutti
aspetti che inducono l'individuo ad una riflessione.
I mezzi di comunicazione e i sensi sono sempre più in stretta
connessione, pertanto vedo il futuro del design nella stretta sinergia
tra Semiotica e Sinestesia. sto lavorando ad una tabella di interazione
sensoriale in cui attribuisco ad ogni senso il suo mezzo di comunicazione
e ricezione
Il denaro, in quanto unità convenzionale atta ad essere quantificata
non esiste.
Anche la misura rapportata ad una dimensione umana in quanto relativa
alla dimensione umana non esiste in quanto lo spazio è relativo.
L'uomo è talmente abituato a dare una misura alle cose che
si è invantato un valore assolutamente inutile e assurdo che
è quello economico... il sistema è talmente virtuale
ed inutile che è pieno di paradossi e fatti che ne dimostrano
l'inadeguatezza.
L'egocentrismo dell'essere umano ha portato a creare convenzioni,
canoni e standard, unità di misura fino ad arrivare al sistema
metrico decimale, vera prova della perversione umana nella ricerca
di esaltazione dei propri limiti.
I condizionamenti che limitano l'essere umano sono ampiamente documentati
dalla storia e sono legati alla dimensione corporea che egli percepisce
e tende a utilizzare come modulo per misurare e dimensionare tutto
ciò che apparentemente lo circonda o che ha alla sua portata
di essere limitato in base alle proprie parti del corpo... piedi,
pollici, e rapporto spazio/tempo
La necessità recondita dell'essere umano di dare misura e valore
alle cose in base alle sue dimensioni... lo porta inevitabilmente
ad essere cieco verso tutto ciò che sta al di fuori della sua
portata.
Il vegetariano violenta se stesso per non uccidere una mucca o un
maiale e si mangia miliardi di forme di vita presenti su una foglia
di insalata semplicemente perchè fuori dalla portata visiva
della sua dimensione corporea...
La distanza tra il sole e la terra non esiste quanto non esiste quella
tra due molecole di acqua presenti nell'agglomerato di cellule che
è il nostro corpo...
La nostra esistenza è un illusione... il tempo è una
nostra convenzione e la percezione di esso è semplicemente
condizionata da ciò che noi chiamiamo vita o ciclo di vita.
Ci arroghiamo il diritto di dare un valore (presunto) in base a delle
dimensioni condizionate dal nostro corpo e ci illudiamo che esistano
un anima ed uno spirito... leghiamo la percezione del tempo in base
a cicli di vita di un minuscolo pianeta che fino a poche generazioni
fa credevamo fosse piatta e uccidevamo per difendere questa credenza...
Cosa cambierebbe al livello di stati della materia se la distanza
tra una molecola che compone le cellule dell'organismo umano fosse
di frazioni di micron o di kilometri rispetto alla nostra percezione
di stato della materia?
Chi ha deciso che esite questa distanza? se non esiste il tempo perchè
dovrebbe esistere lo spazio, e se esiste perchè dovrebbe avere
una dimensione rapportata ai sensi percepiti dall'essere umano?
Nel tempo che intercorre tra un battito di cuore e l'altro che segnano
il ritmo della vita umana è possibile che vi sia lo sviluppa
di un numero n di altre vite, generazioni e civiltà di organismi
extra dimensinali in base alla funzione umana.
Siamo presuntuosamente convinti che la nostra vita abbia un valore
mentre non ci rendiamo conto che siamo solo una molecola d'acqua nell'oceano...
Ciò che muove l'universo e la natura è la disposizione
compositiva geometrica degli elementi in base proporzioni pure non
riconducibili ad una misura umana...
L'uomo tende a dimensionare ponendo se stesso come modulo per misurare
tutto l'universo senza rendersi conto che con quanto più si
sforza nel farlo, tanto più si allontana dalla possibilità
di comprenderlo.
Non sono contro, ma ritengo che prima di guidare un auto sia necessario
conoscere a fondo il suo funzionamento e le norme di educazione stradale...
E' giusto che ci rapportiamo alla dimensione che è da noi percepibile
calati nella realtà che ci circonda (habitat) ma è importante
prima di dare forma e misura alla dimensione che non la si confonda
come l'unica realtà spazio/dimensionale. E' il principio della
relatività, è come il calcolo frattale.
Detto ciò facciamo il massimo sforzo per ottenere il meglio
rapportati alla dimensione che ci è data, e prendiamo il sistema
metrico come una convenzione utile per i rapporti di scambio con gli
stessi mebri della nostra specie.